Prende il nome dell’isola la fusione di quattro distillerie di Okinoerabu, avvenuta nel 1969: Tokuda Shuzō, Saoda Shuzō, Oki Shuzō e Kanzaki Sangiō. Tokuda Shuzō, che produce shōchū fin dal 1917, contribuisce quantitativamente per la maggior parte e Tokuda Eisuke ne coordina l’attività complessiva da presidente. Murayama Harutoshi è il tōji per la produzione di Tokuda e il blender dei prodotti realizzati insieme da OKINOERABU Shuzō, compresi i contributi delle altre tre distillerie, le quali sono invece tutte dirette da tōji femminili. Provenedo le quattro produzione da zone diverse dell’isola, i genshu forniti dalle singole distillerie hanno caratteristiche differenti e l’arte di miscelazione è determinate. Per quanto riguarda l’acqua disponibile a Okinoerabu, essendo un isola di origine corallina, è ricca non solo di minerali ma anche di calcio. Per vari usi l’acqua viene decalcificata, mentre per la diluizione dei genshu si utilizzata kajō shinsōsui, cioè acqua marina di profondità desalinizzata.